Verso la normalizzazione e oltre

gennaio 2017 articolo: Dolce Vita n°68

Siamo alle battute finali di una società malata, il nuovo avanza in tutto il pianeta e sovrasta la vecchia filosofia consumistica di sfruttamento. Si sta creando una coscienza in molti di noi che ci permette di vedere con consapevolezza quello che ci sta attorno, quello che prima era solo un animale o una pianta oggi possono essere visti come esseri viventi; questo non è scontato.

Molti stati in tutto il mondo si stanno muovendo verso una regolamentazione di alcuni usi dei cittadini che fino a ieri erano criminalizzate per stupida ideologia, oggi ci si rende conto che queste vecchie posizioni hanno permesso per decenni un arricchimento smodato delle criminalità internazionali e locali.

Queste vecchie posizioni hanno anche collaborato a sminuire la credibilità di
un amministrazione e delle forze dell’ordine che avrebbe il dovere di tutelare i diritti dei cittadini e non criminalizzarli con leggi incostituzionali o con abusi di potere ingiustificati su esseri umani non violenti.

Fintanto che il popolo non comincerà a rivendicare il suo ruolo di sovrano i soprusi continueranno e si ridurranno i diritti conquistati dai nostri antenati con le lotte, il sangue e il sudore. Non arriverà nessun messia o condottiero che ci illuminerà la via o che lotterà per le nostre libertà; i veri valori vanno conquistati non si ricevono in dono.

Se le decisioni del nostro futuro verranno lasciate in mano alla politica (vecchia o nuova), ingnorante sulle reali potenzialità di questa pianta e dei suoi fruitori, probabilmente ci ritroveremo una legge e un futuro che continuerà a discriminare questo genere di consumo; magari sopprimendo quel senso di normalizzazione che sta crescendo naturalmente nella nostra società. La storia ci insegna che il futuro e la realtà sono sempre condizionate dalle leggi.

Da anni che l’attivismo cannabico predica di equiparare la cannabis al vino, questo perché l’alcol nel nostro paese e riuscito a creare socialità e a fondere comunità quanto lo e stata la pianta di canapa, il nostro vario territorio e fucina di biodiversità che se gestita con cura possano creare alta qualità e cultura come e avvenuto in passato per l’uva e i suoi derivati. Il vero valore e la
coltivazione ad ogni livello, cosa mai può essere più normalizzante di poter autoprodurre o solamente vedere una coltivazione personale, capire quanto amore, valore emozionale, e cura trasmette un coltivatore nei riguardi delle sue “bimbe” (piante di cannabis femmina).

La normalizzazione in Italia avanza a ritmi elevati, naturalmente e più evidente nei grossi centri urbani dove le problematiche sociali sono più problematiche e dove essendoci veri crimini e si riconoscono le criminalizzazioni ideologiche.
Cominciamo questo 2017 con una nuovissima legge sulla Canapa (a basso contenuto di THC) che permetterà a tutti di far germinare piante legali per uso dimostrativo, così da invadere con la natura l’intera Repubblica Italiana.

di Markab Mattossi

articolo pubblicato su: Dolce Vita Magazine n°68/2015 pag. 29