Cannabis light impegno strong

maggio 2017 articolo: Dolce Vita n°70

Ci stiamo svegliando da un lungo letargo, il lungo inverno chiamato proibizionismo sta sbiadendo e una nuova stagione per la pianta di cannabis avanza in tutto il globo.

L’Italia non è da meno, certo con la forte limitazione del seme certificato e del THC praticamente inesistente, ma dall’uscita della nuova legge 242/2016 ora molti agricoltori si possono permettere di osare di più, senza paura di ritorsioni da parte dell’amministrazione pubblica. L’idea partita dalla Svizzera della “marijuana light” o meglio infiorescenza sensimilla di canapa industriale selezionata per odori e gusti, sta conquistando tutti. Molti potranno sorridere vedendo quanto sforzo per produrre un fiore con basso principio attivo, ma questa fase è molto importante, sia per la sensibilizzazione che ci permette di fare sulla cittadinanza per sdoganare pianta e del fiore, ma sopratutto perchè trattandosi della stessa pianta, finalmente si cominciano a porre le basi per una produzione tecnica e di competenza, sperando un giorno di sostituire le sementi a basso THC con quelle per usi terapeutici e ricreazionali. Questo non significa che siamo arrivati, tutt’altro, aspettando da un giorno all’altro il colpo di coda del Proibizionismo in veste di Ministeri e a colpi di Decreti attuativi; entro giugno dovremmo conoscere le restrizioni alla legge che i ministeri della salute e dell’agricoltura riusciranno a inserire.

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Il gioco si fa duro

marzo 2017 articolo: Dolce Vita n°69

Dopo l’approvazione della Legge nazionale sulla filiera della canapa n.242/2016, si comincia a fare sul serio, il 29 febbraio assieme ai rappresentanti delle diverse realtà che trattano la canapicoltura
nel nostro paese, siamo stati invitati presso il Mipaaf (Ministero politiche Agricole, Alimentari e forestali) per un primo incontro tecnico in vista dell’apertura dei lavori per i Decreti Atuattivi e/o le Circolari Ministeriali che chiariranno le diverse criticità che la legge lascia in sospeso.

Il primo ostacolo che dovremmo superare e’ sicuramente il quantitativo massimo di THC che può essere presente negli alimenti, sia per “contaminazione” come avviene per i derivati del seme (olio, farina) che dovranno essere espressi in mg (parte/milione), ma sopratutto per tutti quei
alimenti che possono essere arricchiti con materiale vegetale (es: tisane, birra, ecc..) che ad oggi il Ministero non ha interesse a regolamentare per paura di invadere l’ambito della legge sugli stupefacenti n.309/90; la speranza e poter rientrare con quest’ultimi nella lista degli integratori alimentari.

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Verso la normalizzazione e oltre

gennaio 2017 articolo: Dolce Vita n°68

Siamo alle battute finali di una società malata, il nuovo avanza in tutto il pianeta e sovrasta la vecchia filosofia consumistica di sfruttamento. Si sta creando una coscienza in molti di noi che ci permette di vedere con consapevolezza quello che ci sta attorno, quello che prima era solo un animale o una pianta oggi possono essere visti come esseri viventi; questo non è scontato.

Molti stati in tutto il mondo si stanno muovendo verso una regolamentazione di alcuni usi dei cittadini che fino a ieri erano criminalizzate per stupida ideologia, oggi ci si rende conto che queste vecchie posizioni hanno permesso per decenni un arricchimento smodato delle criminalità internazionali e locali.

Queste vecchie posizioni hanno anche collaborato a sminuire la credibilità di
un amministrazione e delle forze dell’ordine che avrebbe il dovere di tutelare i diritti dei cittadini e non criminalizzarli con leggi incostituzionali o con abusi di potere ingiustificati su esseri umani non violenti.

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La Cura per uno stato di Diritto

novembre 2016 articolo: Dolce Vita n°67

Il giorno che il Proibizionismo sulla Cannabis verrà sconfitto, capiremo finalmente quali erano le vere doti curative di questa pianta. Certamente sono importanti gli apporti che i cannabinoidi danno alle diverse patologie, scopriremo anche le qualità di flavonoidi, terpeni e chissà che altro
elemento; ma c’è altro e non parlo solo delle doti nutraceutiche della canapa.
Quando gli estimatori della canapa saranno finalmente liberi, da discriminazioni, pregiudizzi e quando la cannabis riceverà il giusto rispetto, ci renderemo conto perchè questa pianta attira una parte eterogenea della popolazione mondiale; capiremo quanto eravamo cechi ed ottusi avvolti da
una “malattia” che non ci permetteva un apertura mentale tale da considerare una variabile, non solo sociale o culturale, ma addirittura razziale. Ebbene SI, la lotta per la libertà di questa pianta ci farà scoprire quanto le divesità interne al nostro corpo determinino le vere differenze raziali, più del colore della pelle. Carenze o saturazioni del sistema endocannabinoide (e non solo) potrebero essere alla base di ciò che distingue un fruitore di canapa da un consumatore di altre sostanze (legali o non) o magari da una persona totalmente astemia da vizi.

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Manifesto dei consumatori & coltivatori di cannabis

documento presentato al Parlamento UE a  bruxelles

settembre 2015 articolo: Dolce Vita n°60

Come fruitori italiani della pianta di cannabis, vorremo portare un argomento che riteniamo importante al fine di proporre una sana discussione sulla legalizzazione della Cannabis Sativa L. La necessità di passare alla
regolamentazione dell’autoproduzione.
Noi estimatori della pianta di canapa, siamo consumatori-coltivatori consapevoli e teniamo a precisare che non si tratta né di una moda, né una trasgressione. L’autoproduzione è stata storicamente presente e portata avanti sino a che non è stata distorta con dolo attraverso una politica di disinformazione. Auspichiamo un immediata legalizzazione che miri ad educare i fruitori al un consumo responsabile.

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Biografia degl’interventi legislativi italiani in materia di stupefacenti

luglio 2015 articolo: Dolce Vita n°59

1923
Il primo intervento legislativo italiano in materia di stupefacenti fu la legge 396/1923Provvedimenti per la repressione dell’abusivo commercio di sostanze velenose aventi azione stupefacente” che puniva, con pene detentive brevi, la vendita, la somministrazione e la detenzione di tali sostanze da parte di persone non autorizzate nonché, con una multa, la partecipazione “a convegni in fumerie” (?!!) adibite all’uso di stupefacenti. Successivamente, la legge n.1145/1934 contenente “Nuove norme sugli stupefacenti” introdusse il “ricovero coatto” dei tossicomani in “case di salute”.

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E pur si muove!

maggio 2015 articolo: Dolce Vita n°58

Qualcosa di nuovo si sta muovendo dopo decenni di politiche proibizioniste, anche in Italia si comincia a percepire aria di cambiamento. La presa di coscienza che la guerra alla droga e alla prostituzione hanno fallito è evidente anche alle istituzioni. L’interessamento di molti parlamentari ci fa sperare che dopo 70 anni, la Repubblica possa ritornare a emanciparsi sul campo dei
diritti civili.

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Sudditi o Sovrani … ?

marzo 2015 articolo: Dolce Vita n°57

Spesso ci lamentiamo per la perdita di alcuni diritti inviolabili dell’uomo, questo è vero, stiamo perdendo alcuni dei diritti conquistati dai nostri nonni. Ma sappiamo cosa sia esattamente un diritto inviolabile? Questa domanda a tutt’oggi impegna molti studiosi e costituisce ancora un problema aperto.

Art. 2 – La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili
dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si
svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri
inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Noi fruitori dell’infiorescenza di cannabis, siamo cittadini italiani e come tali possiamo collaborare al applicazione di questi diritti, quando saremo consapevoli che in molti di noi questa sostanza collabora nel svolgere la propria personalità perciò è parte integrante della nostra vita?
Se saremo consapevoli di questo e non succubi delle interpretazioni ufficiose e ufficiali delle pubbliche istituzioni con la loro visione miope della giurisprudenza e dei diritti, allora potremo rivendicare il diritto a fruire di questa pianta.

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I Partigiani della Canapa

gennaio 2015 articolo: Dolce Vita n°56

L’anno che si è concluso è stato molto importante per la canapa in Italia. E’ iniziato il 12 febbraio con la Sentenza di incostituzionalità (n. 32/2014) della legge detta “Fini-Giovanardi” ( decreto L.49/2006), alla quale sono seguite molte audizioni alle camere incentrate sulla pianta di Canapa e i suoi derivati. L’apice si è avuto con l’accordo Ministero della Salure e della Difesa sulla produzione di medicinali vegetali derivati dalla cannabis.  L’importante è stato aver iniziato un percorso di affermazione dell’esistenza degli estimatori della canapa, grazie alle fiere che si sono tenute a Fermo (oggi Bologna) “IndicaSativa trade”, a Napoli “Canapa in Mostra” e tra un mese anche a Roma con “Canapa Mundi“.
Il 2015 sarà un anno caratterizzato da un nuovo attivismo cannabico, un movimento di cui stiamo gettando le basi e che farà vibrare tutta la penisola (isole comprese) con il fenomeno dei “Cannabis Social Club”, nulla avranno in comune con i cugini Spagnoli, trattandosi di “formazioni sociali ove si svolge la propria personalità” (cit. Art. 2 della costituzione Italiana).

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