Chi sono i Fruitori di Cannabis?

I consumatori dei molti derivati, legali e non, della pianta di Cannabis Sativa L. sono una vera e propria “minoranza di genere” (Art.3 della Costituzione della Repubblica Italiana). Loro fruiscono dei servizi terapeutici che i cannabinoidi apportano al nostro sistema endocannabinoide (Art.32) e nel migliorare la personalità (Art.2).

Da decenni in Italia si perseguita questa “minoranza di genere” che ha come unica colpa (forse genetica) di usare la Cannabis per migliorare la qualità della propria vita (Art. 32). Queste persecuzioni hanno limitato la libertà di questi cittadini e lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica (Art. 9) sulla canapa.

I fruitori sono una “razza”, distribuita su tutto il pianeta, parlano una “lingua” con termini che pochi cittadini conoscono (es: Terpeni, Flavonoidi, Cannabinoidi, Indica, Sativa, ecc…) credono religiosamente che la pianta possa donargli dei frutti che collaboreranno a migliorare la personalità e la qualità della vita. Purtroppo questi cittadini, causa le norme vigenti spesso incostituzionali, non hanno la libertà di manifestare la propria opinione (Art.21) politica: esporre un logo riconoscitivo tipo la foglia o il solo nominare i molti nomi (Canapa, Ganja, Marijuana, ecc..) provocherebbe il campanello d’allarme di chi applica la legge….

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Buone feste con la Cannabis

Un augurio di Buone Feste a tutti gli estimatori & fruitori della pianta di Cannabis Sativa L.

Grazie a questa pianta, dono di Madre Natura, riusciamo a soddisfare il nostro Sistema Endocannabinoide, stressato e logorato dalla vita moderna e da una società sempre meno empatica.

 

La Natura ci insegna a collaborare

La Cannabis ci insegna quanto la collaborazione e la sinergia tra esseri viventi sia importante e dia la forza per superare ogni difficoltà anche quella che sembra insormontabile vista con gli occhi del singolo.

Restare se stessi è possibile anche se ben integrati in una comunità, questa è l’uguaglianza pensata dalla Natura e non quella conformista imposta dall’essere umano.

markab77.it

La rivincita della Natura

Non può un illusione umana come la burocrazia persistere per troppi anni criminalizzando un essere vivente come la pianta di canapa che tanto aiuto ha dato al evoluzione dell’essere umano in millenni di convivenza.

L’Infiorescenza di cannabis sativa L. oggi si sta riappropriando di quel ruolo privilegiato che la storia gli ha sempre riservato e che una menzogna umana ha voluto cancellare dalla cultura di tutti i paesi di questo pianeta.

Il legame che hanno saputo stringere i cannabinoidi con il nostro sistema endocannabinoide è speciale per le sue origini ataviche. Molte sono le specie e gli esseri viventi attratti inconsciamente dai suoi terpeni, questo dimostra che siamo parte della natura come la natura è parte di noi.

Organizzazione Mondiale della Sanità tiene segreti i dati sulla cannabis – World Health Organization

Comunicato stampa FAAAT think & do tank

Vienna, sede delle Nazioni Unite, 7 dicembre 2018.
L’attesissimo rilascio di risultati della valutazione scientifica biennale della Cannabis dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS-WHO) lascia gli operatori del settore stupiti e sconvolti. L’ultima valutazione dell’OMS nel 1954 ha alimentato il divieto globale sotto il quadro del Trattato sul controllo delle droghe delle Nazioni Unite.
Oggi di fronte ai governi del mondo, l’Oms ha riferito che il tramadolo, un oppioide sintetico che costituisce il principio attivo di farmaci antidolorifici della classe degli oppioidi, ampiamente usato in luoghi dove l’accesso legale alla morfina è limitato, non dovrebbe essere posto sotto controllo, citando le prove che indicano che sottoporre il farmaco a controllo internazionale ridurrebbe il legittimo accesso terapeutico . Si tratta di una condanna evidente dell’impatto negativo della politica internazionale di controllo della droga sull’accesso alla medicina.
L’OMS ha anche formulato raccomandazioni coraggiose sui cannabinoidi sintetici dichiarando che sono molto più dannosi della Cannabis, e che non hanno alcuna utilità medica di riscatto apparente. Tuttavia, l’OMS ha raccomandato una collocazione molto meno restrittiva dei trattati rispetto alla cannabis.

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