Cannabis in prospettiva

Le prospettive con cui possiamo osservare la vita sono molteplici, come molteplici sono le realtà che ci circondano. Conformarsi a visioni comuni, limita la visione della realtà permettendo di smarrire preziose informazioni utili al progresso morale, spirituale e fisico.

Essere in grado di collaborare e lavorare in sinergia tra specie diverse o tra  prospettive discordanti, sarà sintomo di evoluzione di un mondo immobile da troppo tempo sul egoismo economico.

Saremo in grado, una volta superato il conformismo, di saper lavorare sulla comprensione delle moltitudine di prospettive alternative che il libero pensiero porta con se?

Nasce il Cannabis Social Forum a Roma

Dall’approvazione della legge 242/2016 in data 2 dicembre 2016 sono passati oramai più di 2 anni, il mercato della Cannabis Sativa L. è incrementato sopratutto grazie al comma “g” dell’Art. 2 della nuova legge, che apre questo settore alle “coltivazioni destinate al florovivaismo”. Purtroppo molto poco è cambiato per le istituzioni italiane, che continua a confondere la legale cannabislight con l’illegale marijuana, perseguitata da decenni in tutto il mondo.

Dopo la pubblicazione in gazzetta ufficiale n° 304 del 30 dicembre 2016, il Ministero della Salute, come sancito dall’Art. 5, avrebbe dovuto entro giugno 2017 adottare decreti attuativi per definire “i livelli massimi di residui di THC ammessi negli alimenti”. All’epoca c’era ancora il vecchio governo Renzi con Beatrice Lorenzin in qualità di Ministro della Salute che con la vecchia mentalità proibizionista, non aperta sulle evoluzioni scientifiche sulla cannabis e sui cannabinoidi, non avrebbe potuto che emanare regolamenti senza logica e magari basati su concezioni scientifiche vetuste e corrotte.

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Revocato il mandato al Consiglio Superiore di Sanità

Lo scorso lunedì 3 dicembre 2018, il Ministro della Sanità Giuglia Grillo (M5S) ha revocato la nomina di tutti i membri, non aventi diritto, del Consiglio Superiore di Sanità (CSS). Questo gesto sicuramente lecito è molto coraggioso, i 30 consiglieri erano stati nominati con Decreto legge dalla precedente Ministro Beatrice Lorenzin (FI).

“Ho deciso di dare un segnale di discontinuità rispetto al passato …. Siamo il governo del cambiamento e, come ho già fatto per le nomine di mia competenza nei vari organi e comitati del ministero, ho scelto di aprire le porte ad altre personalità meritevoli. Sono sicura che alcuni componenti del Css possano essere nuovamente nominati, di certo non i vertici, che devono avere la fiducia e la piena sintonia con il ministro in carica” – Ministro G. Grillo

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Organizzazione Mondiale della Sanità tiene segreti i dati sulla cannabis – World Health Organization

Comunicato stampa FAAAT think & do tank

Vienna, sede delle Nazioni Unite, 7 dicembre 2018.
L’attesissimo rilascio di risultati della valutazione scientifica biennale della Cannabis dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS-WHO) lascia gli operatori del settore stupiti e sconvolti. L’ultima valutazione dell’OMS nel 1954 ha alimentato il divieto globale sotto il quadro del Trattato sul controllo delle droghe delle Nazioni Unite.
Oggi di fronte ai governi del mondo, l’Oms ha riferito che il tramadolo, un oppioide sintetico che costituisce il principio attivo di farmaci antidolorifici della classe degli oppioidi, ampiamente usato in luoghi dove l’accesso legale alla morfina è limitato, non dovrebbe essere posto sotto controllo, citando le prove che indicano che sottoporre il farmaco a controllo internazionale ridurrebbe il legittimo accesso terapeutico . Si tratta di una condanna evidente dell’impatto negativo della politica internazionale di controllo della droga sull’accesso alla medicina.
L’OMS ha anche formulato raccomandazioni coraggiose sui cannabinoidi sintetici dichiarando che sono molto più dannosi della Cannabis, e che non hanno alcuna utilità medica di riscatto apparente. Tuttavia, l’OMS ha raccomandato una collocazione molto meno restrittiva dei trattati rispetto alla cannabis.

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Vienna 7-9 dicembre International Cannabis Policy Conference

Nella sessione speciale sul fenomeno della droga nel mondo (UNGASS 2016), L’ONU ha chiesto a tutte le parti in causa (società civile, mondo accademico, settore privato, ecc… ) di lavorare alla progettazione e nell’aggiornamento di politiche sulle droghe. L’anno successivo la Commissione delle Nazioni Unite sugli stupefacenti (CND) ha ribadito questa richiesta, chiedendo esplicitamente la fornitura di contributi sostanziali alla Sessione di marzo 2019.

La International Cannabis Policy Conference sulla cannabis risponde a queste richieste, attraverso la raccolta di parti coinvolte e interessate, per fornire contributi sulle future politiche e regolamenti sulla cannabis, in linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) del 2030.
Dal 5 al 7 dicembre, la CND terrà l’ultima sessione in cui potranno essere forniti contributi per la sessione sulla politica in materia di sostanza stupefacenti per la sessione di marzo 2019.

FAAAT (For Alternative Approaches to Addiction, Think & do tank) fa appello a imprenditori seri e affini per impegnarsi in un regno business-to-business di Cannabis di qualità progettato per riunire aziende, prodotti, persone e idee che cambiano il modo in cui pensiamo alla Cannabis, quelli che cambiano il modo in cui noi usa la cannabis e i suoi derivati, e quelli che fanno politica.

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Cannabis Terapeutica: strategie nella ricerca, sanità e politica

Roma, sabato 16 novembre 2018 si è tenuto, presso la sala consigliare del Senato della Repubblica italiana, un convegno organizzato dalla Sociatà Italiana Ricerca Cannabis (S.I.R.C.A.). Il presidente il dott. Palo Poli, è intervenuto dichiarando:

“nonostante in Italia ci sia un’ottima situazione sul fronte della ricerca sulla cannabis terapeutica, nettamente migliore rispetto a Francia e Inghilterra, e nonostante la nostra produzione allo Stabilimento Chimico Farmaceutico di Firenze sia di ottima qualità, produciamo troppo poco rispetto al fabbisogno. Parliamo di circa 150 kg su una necessità di circa 700 kg, per cui siamo costretti a importare da Olanda e Canada. Se riuscissimo ad aumentare la produzione potremmo addirittura esportarla e guadagnarci: i nostri pazienti avrebbero cannabis terapeutica praticamente gratis”.

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Un Attivista per i diritti della Cannabis

Nome: MARKAB MATTOSSI
Attuale impiego: esperto in canapa & cannabis
Nazionalità: Italiana
Data di nascita: 21 novembre 1977
Luogo di nascita: Trieste
titolo: geometra
e-mail: info@markab77.it

Esperienza con la Cannabis
2002 esame di Urbanistica sulla fitodepurazione della canapa è riutilizzo dell’acqua di risulta per usi industriali
2002-2016 moderatore e amministratore di forum web del settore cannabico
2005-2009 direttivo ass. Tiaccaci produzioni (raccolta di documenti, traduzioni, divulgazione e sensibilizzazione della pianta di cannabis).
2010-2018 direttivo ass. ASCIA (la porta di comunicazione tra il mondo cannabico e la politica)
2015-2018 ideatore e parte del direttivo dell’ ass. Canapa info point, associazione nazionale con sedi sparse sul territorio italiano.
2016-2018 consulente per coltivazioni di canapa
2018 apertura della società Terra Natura s.r.l.s. e creazione della rete di imprese “Rete Cannabis”, per seguire gli agricoltori che vogliono coltivare la canapa (per il seme alimentare, per la fibra e il canapulo, per il fiore, per le estrazioni, ecc…).
2018 coltivazione in glasshouse di cannabislight con protocollo BIO

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La Cura per uno stato di Diritto

novembre 2016 articolo: Dolce Vita n°67

Il giorno che il Proibizionismo sulla Cannabis verrà sconfitto, capiremo finalmente quali erano le vere doti curative di questa pianta. Certamente sono importanti gli apporti che i cannabinoidi danno alle diverse patologie, scopriremo anche le qualità di flavonoidi, terpeni e chissà che altro
elemento; ma c’è altro e non parlo solo delle doti nutraceutiche della canapa.
Quando gli estimatori della canapa saranno finalmente liberi, da discriminazioni, pregiudizzi e quando la cannabis riceverà il giusto rispetto, ci renderemo conto perchè questa pianta attira una parte eterogenea della popolazione mondiale; capiremo quanto eravamo cechi ed ottusi avvolti da
una “malattia” che non ci permetteva un apertura mentale tale da considerare una variabile, non solo sociale o culturale, ma addirittura razziale. Ebbene SI, la lotta per la libertà di questa pianta ci farà scoprire quanto le divesità interne al nostro corpo determinino le vere differenze raziali, più del colore della pelle. Carenze o saturazioni del sistema endocannabinoide (e non solo) potrebero essere alla base di ciò che distingue un fruitore di canapa da un consumatore di altre sostanze (legali o non) o magari da una persona totalmente astemia da vizi.

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