Canapa Cup 2019, a confronto la Cannabis light prodotta in Italia

In questi giorni si è tenuta la prima fase delle pre-selezioni per accedere alla Canapa Cup, ospitata dall’ass. Canapa Caffè , competizione italiana che mette a confronto infiorescenze di Cannabis Sativa L. prodotte in Italia.

E’ stato bello riunirsi con attivisti vecchi e nuovi per confrontarsi sulla qualità dei fiori di canapa prodotti quest’anno.

I criteri di valutazione a disposizione dei giudici sono stati tre:

  • Aspetto del fiore
  • Profumo e terpeni
  • Giudizio complessivo

Nell’aspetto del fiore, viene preso in considerazione alcune particolarità del fiore: il colore, la pulizia delle foglie e la densità dei boccioli. Il colore evidenzia la qualità delle procedure per seccare il prodotto vegetale e della sua conservazione, la cannabis è ricca di acqua e clorofilla, se non viene essiccata con la giusta velocità porta al ossidazione del materiale vegetale. La pulizia, fatta a mano o con l’ausilio di trimmer professionali danno sicuramente risultati diversi ma se fatti con cura sono equamente competitivi sulla qualità finale dell’infiorescenza di cannabis light. La densità dei boccioli è di sicuro un elemento importante, anche se più per un fattore commerciale che di qualità del fitocomplesso, ma che non poteva mancare nel giudizio sull’aspetto del prodotto.

Dal giudizio sull’aspetto sono emerse tre grosse distinzioni: la prima, cannabis light fatta a regola d’arte, la seconda,cime apicali di canapa certificata di ottima fattura e si conclude la classifica con fiori mal puliti o seccati, spesso anche derivanti da buone genetiche, ma spesso ossidati o mal conservati.

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Lettera C.S. Agricoltori e Commercianti di Taranto

ricevo e pubblico:

A seguito dell’operazione “Affari in fumo” che ha visto denunce, sequestri e sigilli ai danni di numerosi produttori e commercianti della città, un gruppo di persone riunitesi liberamente hanno costituito un coordinamento spontaneo per far fronte a tale situazione. A partecipare a questo incontro oltre ai produttori e commercianti colpiti dal provvedimento ci sono stati gruppi di cittadini sensibili alla cultura della canapa, tra cui alcuni che si curano usando cannabis terapeutica. Il tutto nasce dall’esigenza di voler condividere un sentire comune, derivato da un sopruso di carattere istituzionale che ha antiche radici: il proibizionismo.

È parso lampante a tutti noi l’illegittimità dell’azione svolta dalle forze armate: i sequestri non hanno interessato solo la cannabis light ma anche l’oggettistica come cartine, accendini, giornali, riviste e finanche pupazzi di Bob Marley. A rimarcare ancora di più la natura illegittima dell’accaduto vi è il fatto grave che ai commercianti non è stato rilasciato alcun campione della merce sequestrata per poter effettuare delle contro-analisi.

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La rivincita della Natura

Non può un illusione umana come la burocrazia persistere per troppi anni criminalizzando un essere vivente come la pianta di canapa che tanto aiuto ha dato al evoluzione dell’essere umano in millenni di convivenza.

L’Infiorescenza di cannabis sativa L. oggi si sta riappropriando di quel ruolo privilegiato che la storia gli ha sempre riservato e che una menzogna umana ha voluto cancellare dalla cultura di tutti i paesi di questo pianeta.

Il legame che hanno saputo stringere i cannabinoidi con il nostro sistema endocannabinoide è speciale per le sue origini ataviche. Molte sono le specie e gli esseri viventi attratti inconsciamente dai suoi terpeni, questo dimostra che siamo parte della natura come la natura è parte di noi.

Semi di cannabis con cartellino UE

2 dicembre 2016 con l’approvazione della legge 242 e la sua conseguente l’entrata in vigore con la pubblicazione in gazzetta ufficiale n° 304 del 30 dicembre 2016, In Italia è finalmente possibile coltivare la cannabis light, gli obblighi di legge per poter coltivare questa pianta impongono l’acquisto di semi di canapa certificati UE. Le varietà iscritte al registro europeo sono consultabili su “Plant variety database – European Commission“. Queste genetiche vengono vendute in sacchi di diversa pezzatura (1-3-5-20-25 kg) e deve essere accompagnato dal cartellino di certificazione UE e da regolare fattura di acquisto. Ogni cartellino (in lingua originale) riporta i dati identificativi come specie del seme, nome della varietà, paese di produzione e numero del lotto, possono essere riportati anche i dati tecnici come grandezza del seme, percentuale di germinazione, peso medio per 1000 semi. Ogni anno la commissione Europea, rilascia tra dicembre e gennaio le nuove varietà di canapa ammesse per la prossima stagione, alcune varietà possono essere ritirate causa sforamento dei principi attivi, e possono essere ammesse nuove varietà sempre con THC < 0,2%. Vista la carenza di semi che ogni anno affligge gli agricoltori, vi consigliamo di provvedere alla prenotazione dei semi certificati a gennaio anche se saranno consegnati ad inizio primavera, così da poter scegliere la varietà più adatta alla vostra coltivazione.

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Marijuana legale tutto quello che devi sapere sulla Cannabis light

Cannabis Sativa L. è il termine botanico per indicare le piante dalle foglie a sette punte, conosciuta con molti nomi diversi, tra i più comuni:

  • Canapa (hemp, cáñamo, chanvre) è il nome usato nella tradizione italiana per definire tutti quei fenotipi selezionati nel tempo per le produzioni industriali (fibra e canapulo) e alimentari (semi, tisane, ecc..) che hanno sempre avuto un basso contenuto di THC (3-8%) e oggi selezionate per rientrare nel catalogo europeo con un bassissimo THC (0,2%).
  • Marijuana (ganja, cannabis, weed, ecc…) è il termine volgare (nato dal proibizionismo) usato per identificare la parte dell’infiorescenza prodotta dalla pianta di cannabis, in tempi moderni è usato per distinguere la cannabis ad alto contenuto di THC (8-25%) da quella industriale-alimentare.

La cannabis light è una nuova concezione del infiorescenza di Cannabis Sativa L. a basso contenuto di delta-9-tetraidrocannabinolo (THC), la sua percentuale dipende dalle legislazioni nazionali, in Svizzera il limite legale è del 1% di THC, mentre in Italia la legge 242/2016 permette di poter raggiungere lo 0,6% di THC. La cannabis light è un vegetale coltivato, lavorato ed essiccato con metodologie sviluppate dal mercato (legale e non) della Marijuana e della cannabis medica, entrambe ad elevato contenuto di THC. La qualità del infiorescenza è determinata da molti fattori diversi, paragonabile al vino con molta variabilità tra i prodotti in commercio. Queste differenze sono causate dalla metodologia di coltivazione, la cura dedicata alla raccolta e pulizia del fiore ma sopratutto dal attenzione che l’Azienda Agricola impiega nella delicatissima fase di concia del prodotto Cannabis Light.

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Contaminanti della cannabis

Il nostro corpo assimila i metalli pesanti in diversi modi, il sistema gastrointestinale è l’apparato che assimila in percentuale minore i contaminanti disponibili, mentre l’apparato respiratorio è quello più debole con un altissima percentuale di assorbimento (sopratutto cadmio, mercurio e alluminio). Per questo riteniamo molto importante che vengano eseguite le analisi sui metalli pesanti anche sulle infiorescenze prodotte, e non solo sui derivati ad uso alimentare, vista l’alta assimilazione che avviene tramite il fumo introdotto nei polmoni.

La coltivazione su terreni non inquinati, con l’utilizzo di fertilizzanti analitici, alimentari e farmaceutici, riduce notevolmente l’assimilazione dei contaminanti da parte della pianta di Cannabis Sativa

La Cannabis Sativa L. anche se non è classificata come pianta iperaccumulatrice (che aumenta le quantità di metalli pesanti nel suolo e/o fertilizzanti) ha comunque doti di fitodepurazione è pertanto in terreni o con fertilizzanti che contengono metalli pesanti, può accumulare dei contaminanti nel apparato radicale e fogliare della pianta. Queste concentrazioni possono essere un problema sopratutto nelle coltivazioni in idroponica dove gli elementi nutritivi sono più disponibili per la pianta di canapa.

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Vienna 7-9 dicembre International Cannabis Policy Conference

Nella sessione speciale sul fenomeno della droga nel mondo (UNGASS 2016), L’ONU ha chiesto a tutte le parti in causa (società civile, mondo accademico, settore privato, ecc… ) di lavorare alla progettazione e nell’aggiornamento di politiche sulle droghe. L’anno successivo la Commissione delle Nazioni Unite sugli stupefacenti (CND) ha ribadito questa richiesta, chiedendo esplicitamente la fornitura di contributi sostanziali alla Sessione di marzo 2019.

La International Cannabis Policy Conference sulla cannabis risponde a queste richieste, attraverso la raccolta di parti coinvolte e interessate, per fornire contributi sulle future politiche e regolamenti sulla cannabis, in linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) del 2030.
Dal 5 al 7 dicembre, la CND terrà l’ultima sessione in cui potranno essere forniti contributi per la sessione sulla politica in materia di sostanza stupefacenti per la sessione di marzo 2019.

FAAAT (For Alternative Approaches to Addiction, Think & do tank) fa appello a imprenditori seri e affini per impegnarsi in un regno business-to-business di Cannabis di qualità progettato per riunire aziende, prodotti, persone e idee che cambiano il modo in cui pensiamo alla Cannabis, quelli che cambiano il modo in cui noi usa la cannabis e i suoi derivati, e quelli che fanno politica.

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Limiti di tetraidrocannabinolo (THC) negli alimenti

Finalmente il Ministero della Salute presenta la bozza del Regolamento recante limiti di tetraidrocannabinolo (THC) negli alimenti.   con ben 15 mesi di ritardo su quanto stabilito dalla legge 242/2016 che imponeva la presentazione del decreto sui limiti del THC negli alimenti.

Ritengo la nuova bozza migliore rispetto a quella del precedente governo, si poteva osare un po’ di più sui limiti mg/kg e sui prodotti derivati ammessi al suso alimentare. sopratutto alla luce della lentezza con cui le istituzioni reagiscono ai nuovi mercati emergenti.

L’esclusione dell’infiorescenza di canapa da tisana e i bassi valori per gli integratori, escludono il CBD e tutto il fito complesso dal uso alimentare. Mi chiedo se queste mancanze non ci faranno tornare indietro di anni sul percorso emancipazione della canapa. la bozza del Ministero prevede in allegato la tabella:

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